Turismo balneare, ascoltare categorie settore

Il settore del turismo balneare, trainante per l’economia del Lazio, sta subendo danni irreparabili a causa della pandemia in atto. Se prima di tutto va garantito il diritto alla salute dei cittadini, e’ anche vero che bisogna cominciare a pensare a nuove strategie. Scelte equilibrate che possano rilanciare le attivita’ del nostro litorale.


Ritengo che il primo imprescindibile passo sia quello di convocare una Commissione congiunta Attivita’ Produttive e Turismo. Nella quale far intervenire le principali associazioni balneari, al fine di ascoltare dai diretti interessati quali sono, a loro avviso, le principali criticita’ da risolvere e anche se hanno studiato soluzioni per garantire, nel prossimo futuro, la sicurezza degli utenti nell’accesso e la permanenza sulle spiagge, nel pieno rispetto delle regole e di una gestione sostenibile degli arenili.


Nel Lazio, che ha ben 361 km di costa, le attivita’ balneari stanno subendo e subiranno danni irreparabili, con la conseguente ricaduta negativa anche a livello occupazionale. In alcune regioni, come l’Emilia Romagna, gia’ dal 3 aprile scorso, con un’ordinanza ottenuta dal Ministero della Salute, e’ consentito al personale degli stabilimenti di accedere per attivita’ di manutenzione e vigilanza, nelle aree di concessione o di pertinenza. Questa potrebbe essere una prima piccola azione che consentirebbe, con tutte le misure cautelari in vigore, quanto meno la cura delle strutture. Piu’ in generale vanno studiati nuovi modelli in grado di fare ripartire il comparto, per non rischiare il collasso totale di quell’economia del mare che e’ uno dei pilastri della nostra regione.

A questo proposito ho presentato una interrogazione per chiedere se la giunta Zingaretti abbia predisposto azioni volte a pensare al dopo emergenza Covid-19 ed al rilancio delle nostre attivita’ sul litorale, per ricominciare a parlare di sviluppo economico e di turismo

Leggi l’interrogazione